A volte può capitare di essere colpiti da stitichezza: un disturbo che non è quasi mai un campanello d'allarme di patologie gravi, ma molto fastidioso se si presenta spesso. Alimentazione sbagliata, cattive abitudini, stress e farmaci possono diminuire la frequenza delle evacuazioni a meno di 2 alla settimana, con tutti gli inconvenienti del caso. Ecco qualche consiglio per contrastare l'intestino pigro e ritrovare il benessere perduto.
Stitichezza, un aiuto dalla dieta
Come accade per tanti altri problemi dell'organismo, la stipsi si combatte partendo da una dieta sana. In molti casi, infatti, l'alimentazione può essere risolutiva per questo tipo d'inconveniente: un congruo apporto di acqua (anche sotto forma di tisane) e fibre ammorbidiscono le feci, facilitandone l'espulsione.
Tra i cibi perfetti per affrontare il disturbo vale la pena ricordare verdura cruda e cotta, frutta, yogurt, preparazioni con farine integrali, cereali, latte e formaggi molli. Da consumare con moderazione i legumi, specialmente per chi non li mangia abitualmente: meglio introdurne piccole quantità 2-3 volte alla settimana, per evitare gonfiore e tensione addominale.
Al mattino può essere utile bere una tazza di acqua tiepida con mezzo limone spremuto, con o senza miele. Oltre a stimolare la peristalsi (ossia i movimenti intestinali), questa abitudine migliora l'aspetto della pelle e fa sentire più leggeri.
Attività fisica e stipsi
Fare movimento è un grande aiuto contro la stitichezza, soprattutto se abbinato a una corretta alimentazione. Non serve iscriversi in palestra: basta fare una passeggiata a passo sostenuto (45 minuti-1 ora) tutti i giorni per avere, nel breve termine, benefici all'intestino pigro. Per godersi pienamente questo momento è indispensabile vestirsi con abiti comodi, spegnere il cellulare, portare con sé una bottiglia d'acqua e un orologio.
Se il tempo a disposizione è poco, è possibile sfruttare le occasioni che la vita offre quotidianamente per muoversi. Per esempio, potrebbe essere utile parcheggiare l'auto a qualche centinaio di metri dal posto di lavoro, salire le scale anziché prendere l'ascensore, andare al supermercato (o in altri luoghi) in bicicletta o a piedi quando gli oggetti da portare a casa sono pochi e leggeri.
Intestino pigro, imparare a prendersi delle pause
Lo stress incide fortemente sul corpo: alterazioni delle funzionalità come la stipsi non fanno eccezione a questa regola. Uno stile di vita sano include anche la gestione (e, quando possibile, l'allontanamento definitivo) da eventuali fonti di tensione psico-emotiva. Troppo lavoro, problemi in famiglia e molto altro possono avere ripercussioni spiacevoli sull'intestino, ormai considerato dalla maggior parte dei medici come un secondo cervello.
A tale proposito vale la pena considerare una lettura metaforica della stitichezza, legata alla difficoltà nel lasciare andare sensi di colpa, vecchi schemi mentali o parti di sé percepite come sporche, sgradevoli, comunque non degne di essere mostrate. Questa chiave interpretativa può avere una sua validità soprattutto in caso di evacuazione dolorosa o in presenza di ragadi anali, naturalmente dopo aver accertato l'assenza di patologie pregresse.
Per far fronte allo stress è indispensabile concedersi dei periodi di stacco dal lavoro e dalle situazioni dal forte impatto negativo. Anche le pause durante la giornata sono utili per ricaricarsi, magari coltivando un'attività piacevole o una passione accantonata da tempo. A trarne giovamento sarà non solo la pancia, ma anche l'umore e lo spirito.