La legge è molto chiara quando parliamo di barriere architettoniche: è obbligatorio edificare strutture e fabbricati in modo tale da consentire a tutti l’accesso. Laddove questo non sia stato possibile perché la costruzione è precedente alla legge per l’abbattimento delle barriere architettoniche è necessario introdurre soluzioni compensative adeguate proprio come gli ascensori, le piattaforme per disabili o i montascale.
Le norme anti-barriere architettoniche
Nel nostro Paese è vigente una precisa normativa finalizzata all’abbattimento delle barriere architettoniche che si concretizza anche all’articolo 3 della Costituzione secondo il quale “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali dinanzi alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”.
Né consegue che tutti debbano essere messi in condizione di godere di tali diritti tra i quali vi è quello di accedere a stabili, edifici e costruzioni. Lo garantisce anche la legge 13 del 1989, secondo la quale l’accesso deve essere garantito in ogni fabbricato precedente o successivo a tale normativa.
Infine il Decreto 503 del 1996 stabilisce che le barriere architettoniche siano ostacoli fisici che impediscano a chiunque l’accesso comodo e sicuro degli spazi pubblici e privati.
Le misure a norma di legge
Come più volte ribadito da Novaelevators, azienda specializzata in impianti di sollevamento ai piani, esistono molteplici soluzioni e strade percorribili. Le attuali tecnologie e i progressi sul mercato di ascensori e di sistemi per l’abbattimento delle barriere architettoniche permette oggi di adeguare qualsiasi spazio disponibile.
Pertanto ogni costruzione, abitazione o stabile avrà sempre una soluzione adeguata ed altamente personalizzata a cui fare riferimento. Questo è possibile anche grazie ad una precisa regolamentazione in termini di dimensioni che tiene conto dell’ingombro della struttura e della sicurezza di chi la utilizzerà in condizioni di mobilità ridotta, ovvero seduto in carrozzina.
Vecchia o nuova costruzione? Ecco gli standard
In particolare le norme vigenti distinguono tra vecchie e nuove costruzioni e tra uso residenziale o non residenziale. In particolare per gli stabili di nuova costruzione non destinati ad uso residenziale l’ascensore è obbligatorio e questo dovrà avere una cabina di almeno 140 centimetri di profondità e 110 centimetri di larghezza. Le porte luce dovranno essere di almeno di 80 centimetri mentre lo spazio libero antistante la cabina dovrà avere una misura non inferiore ai 150 centimetri quadrati.
Per gli edifici di nuova costruzione destinati all’uso residenziale, invece le dimensioni minime sono leggermente inferiori. In particolare le cabine dovranno essere di almeno 130 centimetri di profondità e di 95 centimetri di larghezza. Le misure relative alle porte luce e allo spazio antistante la cabina, invece, restano invariate.
Nel caso in cui l’intervento di installazione di un ascensore per disabili avvenisse in un edificio già edificato le misure saranno le seguenti: 120 cm di profondità, 80 cm di larghezza, porte luce di 75 cm e spazio minimo dinanzi la cabina di 140×140 cm.
Tali vincoli di misure e grandezza riguardano gli spazi interni
Nel caso in cui non ci fosse capienza sufficiente per l’installazione di un ascensore all’interno le ditte specializzate in questo genere di sistemi possono proporre ascensori per esterno in base al contesto urbanistico e al numero di piani da servire.
Quindi questo significa che per ogni costruzione è possibile realizzare strutture per l’abbattimento delle barriere architettoniche altamente personalizzate. Per procedere basterà contattare un’azienda qualificata alla quale richiedere un sopralluogo necessario per gli esperti a proporre la soluzione più idonea in base alle caratteristiche strutturali dello stabile.