Essere più produttivi è il sogno di molti. Per le aziende con processi altamente automatizzati l'aumento della produttività è un obbiettivo comune e che si cerca sempre di perseguire alzando di continuo l'asticella. Naturalmente una maggiore produzione non deve mai andare a discapito della qualità o della sicurezza, trovare un equilibrio non sempre è facile, ma se si lavora bene è assolutamente possibile.
C'è un aspetto che poi non sempre viene adeguatamente considerato quando si desidera aumentare la produzione, ovvero la riduzione degli scarti. Processi produttivi altamente automatizzati portano quasi inevitabilmente ad avere degli scarti, che però se superano quantità da considerare fisiologiche, possono rappresentare un problema da non sottovalutare. Gli scarti sono uno spreco, un costo che incide sulla produzione e sul fatturato. Per ridurli bisogna per prima cosa individuare le cause che li generano.
Cosa sono gli scarti di produzione e come ridurli al minimo
Gli scarti di produzione sono rappresentati da prodotti non conformi agli standard di qualità attesi dall’azienda produttrice. Queste difformità si possono verificare per innumerevoli ragioni, una delle più comuni è imputabile a problemi con i macchinari, che si possono inceppare o rallentare a causa di malfunzionamenti o dell’accumulo di cariche elettrostatiche.
Nei macchinari che lavorano varie tipologie di materiali questi possono caricarsi elettricamente per via dell’attrito. In particolare il problema si verifica con i materiali plastici, i tessuti sintetici, il vetro i metalli e molti altri ancora. Le cariche elettrostatiche possono causare problemi ai macchinari e agli operatori (ad esempio fastidiose scosse) e anche attrarre polvere o altre minuscole particelle che abbassano la qualità dei prodotti e di conseguenza aumentano potenzialmente gli scarti.
In questo caso, come sempre in genere, il primo passo per ridurre e magari arrivare nel tempo ad eliminare del tutto gli scarti di produzione, sarà prendere consapevolezza del problema per poi procedere a trovare e mettere in atto la soluzione più efficace per risolverlo in via definitiva.
Efficienza produttiva positiva e negativa
Se vogliamo ridurre gli scarti dobbiamo interrogarci su quanto sia effettivamente efficiente la nostra linea di produzione. L’efficienza di un sistema produttivo si può misurare in base alla sua capacità di completare un dato processo utilizzando le risorse previste.
Se si usano meno del 100% delle risorse disponibili si è efficienti, se si usano invece più risorse di quelle che si hanno a disposizione i costi reali finiranno per essere maggiori di quelli previsti e questo rappresenterà come ovvio un gran bel problema.
Quando l’efficienza produttiva risulta essere negativa, bisognerà indagarne attentamente le cause, identificare a dovere il problema e andare tempestivamente a risolverlo. Nel caso in cui il problema siano le citate cariche elettrostatiche, si potrà intervenire con il posizionamento di barre ionizzanti, appositi strumenti in grado di neutralizzare le cariche attraverso una nuvola di ioni.
Le barre antistatiche andranno posizionate sui macchinari (o comunque nelle zone di produzione), in numero variabile in base alla loro dimensione e conformazione e permetteranno in modo semplice, ma estremamente efficace di tenere sempre sotto controllo l’eventuale formazione di cariche non desiderate.