home Attualità Troppe scale? La piattaforma elevatrice risolve il problema

Troppe scale? La piattaforma elevatrice risolve il problema

Che sia per la cattiva sorte di una malformazione o una malattia congenita, o invece in seguito alle lesioni derivanti da un grave trauma, o ancora per via dell’età che avanza ineluttabile, la disabilità non è certamente un fatto inaudito nella storia: persone il cui corpo è più debole o non in grado di esercitare certe attività, dal lavoro a quella che per una persona sana è la pura deambulazione, sono sempre esistite. Ad essere intensamente mutato nel passaggio del tempo – e fortunatamente, vorremmo commentare – è stato l’atteggiamento con cui queste persone sono state viste e trattate, e i modi in cui il loro handicap è stato gestito, sia nell’interazione sociale, sia nell’effettivo tenerne conto nel momento in cui veniva presa qualunque decisione.

Non è neppure difficile, se vogliamo, scoprire intorno a noi, nell’immediata quotidianità di ognuno, esempi ben definiti di questo mutamento di prospettiva: guardiamo semplicemente le nostre case. Specialmente se non sono precisamente di recentissima costruzione, non avremo bisogno di essere architetti per riconoscervi mille e mille ostacoli per un disabile, dalle porte troppo strette, che non permettono il passaggio di una sedia a rotelle, a stanze, come i bagni, assolutamente impossibili da utilizzare per chi non può deambulare, fino alle onnipresenti, specialmente nei condomini delle grosse città, rampe di scale che portano ai vari interni. Non è difficile capire che in tutti questi casi vediamo il prodotto di un’architettura che, come era normale ai tempi, non era costruita intorno all’esigenza di risultare agibile e fruibile anche per un disabile, mentre adesso riteniamo una grande priorità quella di abbattere ogni barriera architettonica.

Nel caso specifico, sono comunemente le scale a determinare il problema maggiore, soprattutto perché sono aree comuni del condominio e quindi più complicate da modificare e da gestire in un’ottica di rispetto per tutti gli abitanti del palazzo: se ingrandire le porte del proprio appartamento, o modificarne le stanze, crea disagi solo a chi vi abita, lavori sulle scale possono creare inconvenienti a tutti gli inquilini. D’altro canto, esistono spesso anche problemi obiettivi e architettonici che possono formare un ostacolo alla risoluzione del problema: la forma peculiare delle rampe, o la misura del percorso, possono far diventare disagevole l’installazione di un montascale, e simultaneamente può non esserci lo spazio per realizzare la tromba di un ascensore classico che permetta di aggirare le scale del tutto.

Fortunatamente, le soluzioni tecniche per questi casi particolarmente complicati (ma disgraziatamente non così rari, specialmente come dicevamo nei palazzi di una certa età) esistono, e sono altrettanto efficienti e sicure di quelle tradizionali. Dove non si ha modo di sfruttare montascale, né spazio per la tromba richiesta da un ascensore comune, l’installazione di piattaforme elevatrici permette il superamento semplice dei dislivelli a chi è costretto su una sedia a rotelle, e gli restituisce così la piena fruizione degli spazi domestici, tanto rilevante per l’equilibrio psicologico e l’umore del disabile; allo stesso tempo, i moderni accorgimenti tecnici permettono di svolgere i lavori in tempi molto rapidi e con interventi ridotti al minimo necessario, limitando così i disagi anche per il resto della collettività.

Chiara Marozzi

Una donna dallo spirito libero, stravagante e talvolta di alta manutenzione. Amo ridere e far ridere anche gli altri. Bloggo per divertimento, ma il blogging può anche essere un lavoro se vuoi che lo sia.